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mercoledì 6 maggio 2015

50 stonature di grigio - Capitolo 10

50 stonature di grigio - Capitolo 10

L'arrivo della madre di Grey ci prende di sorpresa. "Forza Anastasia, non facciamola aspettare."
"Non posso alzarmi dal letto! Ho i polsi legati dalla cravatta!"
"Anastasia, sei come una triste tartaruga rovesciata. Anche intellettualmente. Ti servono i polsi liberi per alzarti da un letto?"
Mi slega le mani e poi esce dalla stanza. Sento i solchi che la cravatta mi ha impresso sulla carne, ma a parte una leggera necrosi è tutto ok. Impiego pochi secondi per vestirmi e parecchi minuti per lamentarmi dei capelli, cosa che non faccio abbastanza in questo libro.

Appena vestita entro nel salottino, dove un personaggio secondario che non vuole (ancora) scopare con me mi saluta.
"Buongiorno signora Grey..."
"Taglia corto, sono qui solo per rimpolpare il cast. Come tutte le mamme, se non sento mio figlio per ventiquattro ore penso lo abbiano divorato i corvi. Potevo chiedere alla servitù, invece sono venuta di persona. Respira, non è gay, sta bene. Ciao."
Sbatto le ciglia e lei non c'è più.

"Ottimo, hai conosciuto mia madre. Colgo l'occasione per giustificare la mia presunta perversione con un banale cliché freudiano: frusto le donne perché una donna ha frustato me. Per altro ero minorenne, il che la renderebbe la protagonista assoluta se non ci fossi già tu a occupare la scena. Prendilo come un invito."
"Quindi se fossi stato violentato da un uomo ora saresti gay, e se ti avesse aggredito un cane saresti un labrador?"
"Ecco, il livello intellettuale è quello. Ti accompagno a casa. Mangiamo?"
"Me lo proponi di continuo, e ti incazzi se non pulisco il piatto. C'è un motivo?"
"Da ragazzo ho avuto una torbida storia con un vassoio di tramezzini. Su, che devo smaltire diverse telefonate di lavoro, e ancora non mi è chiaro che lavoro svolga."

A casa mi aspetta Kate, seduta su un blocco di ghiaccio grosso come un'anguria.
"Anastasia! Sei tornata giusto in tempo, il fratello di Grey ha appena finito di fresarmi la vagina. Sono stati due giorni intensi, credimi. E tu, hai finalmente tolto le ragnatele?"
"Direi di si. Grey è... strano. Fa cose bizzarre."
"Tipo? Dimmi, dimmi! Voglio sapere!"
"Beh, indossa i jeans senza mutande! Sono sconvolta!"
"Ana. Per favore. Crepa."

Invece di crepare decido di chiamare Josè. Mi ha chiamato una ventina di volte, ma dato che non mi ingozza a forza e non mi umilia continuamente è chiaro che non c'è storia.
"Ana, dove sei! Scusa se ho cercato di abusare di te ubriaca, è stato un errore e sono pentito! Ho tradito la tua fiducia"
"Mi dispiace, ma è proprio così. E ora ti mentirò sulla mia relazione con Grey, perché è così che si gestisce un'amicizia."
"Perché lui si e io no? Perché è ricco?"
"NO! Come ti permetti? È solo che tu sei povero!"
"Ma ora che sei usato sicuro, magari posso fare un finanziamento..."
"No Josè, non è quello. Tu sei l'unica persona normale e credibile di questo polpettone da oratorio. Se diventi strano anche te, diventa fantascienza. Mi secca che tu voglia rovinare la nostra amicizia cercando qualcosa di più, mentre è giusto che io ti addossi la responsabilità di essere come un fratello maggiore per me. Capisci cosa intendo? Mi stai ascoltando?"
"Scusa, mentre parlavi mi è arrivato il cambio di domicilio. Ora abito a Friendzone, Stato di Washington."
"Ti manderò una cartolina. Non cercarmi, mi farò sentire quando dovessi aver bisogno."

‪#‎50StonatureDiGrigio‬